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La spiritualità

Ogni suora, secondo gli insegnamenti del Fondatore, è chiamata a camminare sulla scia di Sant’Ignazio, seguendo la persona di Gesù Cristo “obbediente al Padre”, nella Sua totale ed amorosa adesione al Padre e al Suo Disegno di salvezza per tutti i fratelli.  Donna innamorata di Gesù Cristo, vive “alla maggior gloria di Dio”, servendo i prossimi nella Chiesa, per la Chiesa e con la Chiesa, in umiltà, carità e semplicità.

Per essere totalmente di Dio, vive il distacco totale dal mondo e da se stessa come vergine casta, povera e affidata alla Provvidenza del Padre, obbediente in tutto al Suo Volere attraverso l’obbedienza all’autorità costituita.

Fiduciosa in Colui che l’ha chiamata, vive in comunione con le sorelle la sequela di Cristo, affinché l’amore ricevuto da lui diventi “amore operativo” (secondo l’insegnamento del Fondatore), un amore fraterno fatto di accoglienza e di accettazione di ogni sorella con cui condivide la vita e il servizio ai poveri.

Il carisma

Le Suore partecipano al mistero della missione salvifica di Cristo Gesù seguendo le mozioni dello Spirito che dà loro la grazia di “impiegarsi con ogni studio per il bene, la salvezza e la perfezione dei prossimi, attendendo, in obbedienza e carità, alle opere di misericordia sia spirituali che corporali specialmente verso i più bisognosi” (Costituzioni 1).

 

Questo è lo scopo per cui sono state approvate dalla Chiesa. Vivendo, pregando e lavorando insieme, accostano ogni fratello, chiunque e dovunque esso sia, con la semplicità dei mezzi che si trovano tra le mani, con l’umiltà di riconoscere che, di fronte al suo bisogno, la loro risposta è sempre inadeguata, con la tenerezza di un cuore che desidera divenire un riflesso della infinita Misericordia del Padre per ogni suo figlio.

Desiderano essere le “sorelle attente e premurose” dei malati, degli anziani, degli emarginati, le “madri forti e soavi” dei giovani e dei bambini, le “donne di cuore retto e ben fatto” sotto ogni cielo, là dove sono chiamate.

Patroni della Congregazione sono: Maria SS. Consolatrice, da cui le Suore prendono il nome e attingono la forza e l’esempio della consolazione da portare ai fratelli, e S. Ignazio di Loyola, da cui mutuano la particolare forma di imitazione di Cristo, Servo obbediente al Padre, che si traduce in anelito apostolico per operare alla maggior gloria di Dio.

La vita e le opere

Le Suore di Maria SS. Consolatrice vivono i tre consigli evangelici e la comunione fraterna, con una accentuazione della carità e dell’obbedienza che sostengono la loro volontà vocazionale di “sacrificarsi tutte nel servizio di Dio, nell’esercizio delle opere di misericordia sì spirituali che corporali” (Insegnamenti del Fondatore, n. 389).

Fin dagli inizi le suore si sono prodigate per:

  • L’educazione (scuole di ogni ordine e grado),
  • L’assistenza (cura anche specialistiche per ragazzi con disabilità diverse, case-famiglia per donne in difficoltà, case di riposo per anziani),
  • La pastorale parrocchiale (catechesi, oratori, ministero straordinario della Comunione).

Ancora oggi – nonostante il forte calo numerico ed una media di età molto avanzata – sono presenti nelle realtà sopra nominate, ma con nuclei numericamente esigui, accanto ai laici a cui hanno “passato il testimone”. Sostengono tutti con la preghiera perché ogni servizio ai prossimi sia sempre animato da quella “passione per l’umanità” che il Beato Arsenio ha vissuto e trasmesso alle sue figlie.

In Comunità attive o in Comunità a riposo, tutte si dedicano, in modo più intensivo, al prezioso apostolato della “preghiera e sofferenza”, perché credono fermamente che la loro vita, donata a Cristo per la Chiesa, è continuamente trasformata dallo Spirito in “pane per i fratelli”, a gloria del Padre. A questo le ha formate il Fondatore, il Beato Arsenio Migliavacca da Trigolo. A questo le sospinge anche oggi la sua paterna mano e l’esempio della sua santa vita.

Nice to meet you