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La congregazione delle suore di Maria Consolatrice

Un po’ di storia

La Congregazione nacque a Torino, nell’ultima decade del 1800. Fra le tante iniziative a scopo caritativo che andavano sorgendo in città, c’era un gruppo di signorine che vivevano insieme per dedicarsi all’infanzia abbandonata. Erano state riunite e guidate da una certa Giuseppina Fumagalli che non aveva le doti necessarie per condurre una istituzione che lei, presuntuosamente, definiva “religiosa”. L’Arcivescovo Mons. Davide Riccardi, con intuito apostolico, decise di salvare la situazione affidando il gruppo al sacerdote don Giuseppe Migliavacca. Nel dicembre del 1892 le giovani fecero la vestizione e nel gennaio 1893, staccandosi dalla Fumagalli, diedero inizio alla nuova famiglia religiosa che, nel 1895, ottenne il primo riconoscimento ufficiale dall’Arcivescovo, che aveva approvato ad experimentum le Regole.

Don Giuseppe Migliavacca (Trigolo CR 1849 – Bergamo 1909), sacerdote della Diocesi di Cremona, dopo due anni di ministero diocesano era entrato nella Compagnia di Gesù dove visse per circa 18 anni come “coadiutore spirituale formato”, addetto alla confessione e direzione spirituale, alla predicazione (Esercizi, Tridui, Ritiri) per religiosi/se, seminaristi, fedeli. Dimesso dalla Compagnia (prima grande ‘prova’ che sopportò con umiltà), continuò a vivere la spiritualità ignaziana contenuta nelle Regole tratte dal Sommario della Compagnia. Fu proprio questa che trasmise alle “sue suore”, impostando la loro formazione e la loro vita comunitaria e apostolica in modo che la carità si traducesse concretamente nelle opere di misericordia.

Mons. Giuseppe Casalegno (1839–1916), che lo sostenne nell’aspetto economico e amministrativo delle opere e Suor Cecilia Bruni (1861–1941), prima valida collaboratrice, vengono considerati “cofondatori”. L’Istituto ebbe un notevole sviluppo: il numero delle suore andò rapidamente aumentando.

Nelle numerose comunità, aperte soprattutto in Piemonte e Lombardia, le suore si occupavano di orfane/i, di anziani e malati incurabili, di giovani operaie, di bambini della Scuola materna e di ragazze con i laboratori e l’oratorio; alcune di esse si prestavano per l’assistenza ai malati a domicilio.

Nel 1896-98, costruita a Milano, in Via Melchiorre Gioia, la grande casa che fu subito la Casa Madre, vi fu trasferito il Noviziato. Le due Case più importanti erano a Milano e a Torino, ma ve n’erano anche in altre diocesi: Pavia, Mondovì, Como, Lodi. Nel 1899 il Fondatore ritenne giunto il momento di dare veste più giuridica all’Istituto. Si celebrò allora il primo capitolo per la elezione della Superiora generale e del suo consiglio.

Entro questo primo decennio di vita, l’Istituto conobbe qualche tensione. Nelle Comunità serpeggiavano, da parte di alcune suore, invidia, gelosia e insofferenza verso il Fondatore considerato quasi “ingombrante”, troppo autoritario. Il loro orgoglio desiderava maggiore autonomia. Il tutto culminò in accuse e calunnie contro di lui, che costrinsero l’Autorità ecclesiastica di Milano, il Card. Andrea Carlo Ferrari, ad intervenire: nel 1902 il Fondatore dovette lasciare la Congregazione ed entrò nell’Ordine dei Padri Cappuccini, assumendo il nome di Padre Arsenio Maria da Trigolo.

Lo stesso Cardinal Ferrari, intervenendo d’autorità, depose la Madre Generale e il suo Consiglio e presiedette a nuove elezioni.
Grazie al sacrificio del Fondatore, consumato eroicamente nel silenzio e nell’offerta, l’Istituto ritrovò la sua coesione interna, riprese vigore e si diffuse ulteriormente.
Nel 1915 ottenne il Decreto di Lode dalla S. Congregazione dei Religiosi, e nel 1929 l’approvazione come Congregazione di diritto pontificio.
Nel 1937 si aprì alle missioni in Cina, nel 1939 in Libia. Ambedue queste missioni dovettero essere chiuse in seguito alle rivoluzioni politiche interne a quegli Stati.
Durante la I e II guerra mondiale le suore risposero con generose presenze negli ospedali da campo.

Nel 1977 l’Istituto riprese la via delle missioni ad gentes in Costa D’Avorio; alcuni anni dopo andarono in Burkina Faso e successivamente in Brasile (1993), in Ecuador (2000), in Angola (2008).

Queste ultime tre missioni ebbero poca durata per la carenza di nuove vocazioni, ma abbiamo favorito altre istituzioni nel supplirci. Si chiuse la missione in Angola nel 2010, in Ecuador nel 2011, in Brasile nel 2018.

Tra le Superiore generali che hanno retto e guidato l’Istituto ricordiamo Madre Cesarina Bettini per un’azione di governo saggia e decisa durata molti anni. Ella attuò il paziente recupero della memoria del Fondatore e di alcuni elementi portanti della spiritualità originaria conservatesi nelle tradizioni di vita.

Dopo il Concilio Vaticano II nel XV Capitolo generale furono presentate alla S. Sede le Costituzioni riprese dal patrimonio spirituale degli inizi e dalle sane tradizioni dell’Istituto, tanto che ne fu ottenuta l’approvazione il 20 maggio 1982.

Le successive Superiore generali dettero nuovo impulso alla ricerca sulla vita e santità del Fondatore, attraverso una paziente consultazione di archivi e la trascrizione dei suoi scritti.

Nel I Centenario di fondazione, fu finalmente pubblicata la biografia documentata in due volumi dal titolo “Dio volle, fece e vinse”, opera del gesuita p. Mario Lessi-Ariosto. Fu così possibile aprire la causa di canonizzazione. L’iter, iniziato con l’Inchiesta diocesana a Milano il 3 aprile 1998, arrivò alla prima tappa lo scorso anno.

Con inaspettata e sorprendente solennità, il 7 ottobre 2017 fu celebrata nel Duomo di Milano la Beatificazione di Padre Arsenio Migliavacca da Trigolo, OFMCapp, Fondatore delle Suore di Maria Santissima Consolatrice.

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